Vorrei con questo post parlare di Alfred Adler e di concetti per me molto importanti nel contesto della Psicologia Individuale per affrontare il tema dell'Empowerment:
" Per Adler la forza dinamica che motiva il comportamento umano non è la libido, ma la tendenza a raggiungere una meta di superiorità che può esprimersi in una miriade di modi. Per comprendere un essere umano, bisogna dunque scoprire lo scopo nascosto cui l'individuo tende e che giustifica le sue azioni.
Per Adler la personalità ha una struttura unitaria e possiede una coerenza interna per cui le manifestazioni del comportamento umano non possono essere considerate come sintomi isolati, espressioni di una sola "parte della personalità", ma devono essere interpretate con riferimento al "contesto" globale di cui sono espressione. Pretendere di comprendere il significato di un sintomo isolandolo dal suo contesto è come voler comprendere una melodia da una nota che si estrapola da essa. La concezione adleriana della personalità è dunque "globalistica" o "olistica" e quindi nell'ambito di questa stessa visione, l'antitesi tra conscio e inconscio è respinta da Adler che, a parte il maggior valore che dà al conscio rispetto all'inconscio, concepisce l'inconscio "come ciò che non conosciamo di noi stessi" e come un'attività che non opera, per sua natura, in opposizione al conscio.
Per Adler l'uomo non può essere compreso al di fuori del contesto sociale nel quale agisce e al quale reagisce. Le cause ambientali esterne vanno, perciò, prese in particolare considerazione nell'interpretazione del comportamento umano.
Nella concezione classica di Adler il sentimento d'inferiorità e l'aspirazione alla superiorità "sono due fasi dello stesso fenomeno psicologico". Il sentimento d'inferiorità presente in ognuno di noi ("essere uomo è sentirsi inferiore") "stimola l'uomo e lo spinge ad agire al fine di raggiungere uno stato di sempre maggior sicurezza" generando l'aspirazione alla superiorità e al successo. L'aspirazione alla superiorità, dunque, "è strettamente collegata col sentimento d'inferiorità, perchè se non ci sentissimo inferiori non avremmo alcun desiderio di uscire dallo stato in cui ci troviamo".
(Liberamente tratto da "La psicologia individuale nella scuola" Alfred Adler)
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