5 GIUGNO 2018-L’INGRESSO dell’ENERGIA DEL CUORE SUL PALCO DELLA NOSTRA VITA
Secondo il calendario dei diecimila anni cinese, l’energia del cuore farà una trionfante entrata il 5 giugno, e in questo tuffo nel cuore, l’energia nuova potrebbe rimuovere, dallo specchio del sesto chakra, le polveri depositate da secoli, offrendoci, finalmente, l’opportunità di riconoscere e unificare tutto quello che abbiamo compreso in questi anni—mentre ci infangavamo le mani nella terra della vita.
Finalmente è percepibile quel punto di tensione perfetto: come sotto cosi sopra, come dentro cosi fuori; le forze opposte sono presenti simultaneamente, e il paradosso divino si svela, mostrandoci due realtà parallele—l’involontaria partecipazione della massa (per la legge dell’uno) nel grande spettacolo evolutivo in atto nell’universo, e contemporaneamente, i volontari o risvegliati singoli, impegnati in un viaggio solitario, dove ognuno è protagonista del suo grande, piccolo show di evoluzione personale.
Con l’ingresso dell’energia del Cuore è l’ ora dello spettacolo.
Antecedentemente alla prima serata di Gala, si svolgono sempre le prove generali, e dopo tante ore di sale prove a imparare la coreografia, grazie all’ingresso di Urano in toro , i riflettori oggi sono puntati verso: rompere i vecchi paradigmi che rallentano la crescita nel pensiero collettivo, mentre siamo spinti a ridurre il potere della mente piccola e le sue paure, rendendola sempre più elastica e aperta alle innovazioni (aria).
Urano in Toro poi, punta un occhio di bue sul rimanere radicato a terra concentrati sulle nostre relazioni con il mondo fisico: i nostri corpi e le sue malattie/dolori, la terra, il cibo, le risorse, i soldi e il valore che gli assegniamo (terra).
Il Toro poi, governa la fase infantile della vita, portando maggior consapevolezza al modo in cui reprimiamo l’ombra e come il bambino/a interiore sconvolge, troppo spesso, le nostre emozioni (acqua) mostrandoci come siamo noi a sabotarci, rimanendo dipendenti dalle persone o situazioni che ci rendono indifesi e inadeguatamente protetti, perché incapaci di essere genitori di noi stessi.
E’ in fine, c’è il Maestro Cuore, che ci dimostra la sua perenne disponibilità nel forgiare quello che è due in uno (fuoco), se solo noi diventassimo presenti abbastanza da fidarci del suo fuoco ardente, lasciandosi andare al suo antico e misterioso processo alchemico: la fenice che risorge della sua stessa cenere, rinati nello spirito.
Con l’ingresso del cuore, tutti i quattro elementi sono presenti simultaneamente, e in questi giorni sarà possibile percepire un senso di tensione frizzante, l’adrenalina mischiata con la gioia di entrare in scena, un sentimento paradossale conosciuta intimamente da ogni artista, tra il distacco meditativo e l’anticipazione, un bene necessario; perché senza quella tensione, l’amore per l’arte muore e al quel punto, è meglio cambiare mestiere!
Il Cuore è il centro paradossale per eccellenza, perciò, questi sentimenti contrastanti, che si complimentano, sono fondamentali, altrimenti rischieremmo, oggi, di impazzire per la paura, congelandosi sul palco chiamato vita.
Se fin qui le prove sono state impegnative, ora, più che mai, abbiamo bisogno del sostegno del Cuore, perché più si avanza, più il mondo contemporaneo richiederà presenza nei primi tre dimensioni della vita (sopravvivenza, emozioni, potere personale). Perciò, prima delle prove generali, come artisti professionali, facciamo un ulteriore ripasso sul chakra del cuore e il respiro del suo corpo sottile corrispondente, conosciuto anche come il corpo mentale.
Il pensiero, per ovvi motivi, è comunemente associato all’intelletto, e per alcuni, la testa e il cuore sono gli “opposti” conflittuali dell’uomo, così mentre la mente si occupa di giudicare e separare milioni di pensieri in categorie dualistiche, il Cuore fa l’opposto—accogli tutto senza distinzione.
Il chakra del Cuore è la “terra di mezzo”. Collega i centri inferiori, fisici ed emotivi, con quelli superiori, mentali e spirituali per poi unire il sopra con il sotto e il dentro con il fuori; è un ponte miracoloso, dove il profano e il sacro si uniscono, mescolando, trasformando e trasmutando tutto nel suo spazio vasto nel Qui è Ora.
La diversificazione tra l’esterno e l’interno del chakra del Cuore non è sempre chiara a tutti, appunto perché, amiamo considerare il cuore, un luogo bellissimo e miracoloso, legato all’amore incondizionato, all’altruismo e alla compassione, e lo è, ma non all’esterno del suo chakra.
La superficie della quarta dimensione riceve e mescola le molteplici idee e concetti individuali e collettivi, soggettivi e CONDIZIONATI, che riguardano gli ideali legati all’amore, alle relazioni, all’altruismo, alla bontà e alla compassione etc. Al contrario, per incontrare le stesse qualità nelle loro forme autentiche, universali e INCONDIZIONATE, necessità entrare nei confini dell’epicentro, altrimenti siamo nel centro del cuore ma non siamo nel nucleo del Cuore!
Avete notato come giudichiamo alcune persone “senza cuore”, “ superficiali” o con i “cuori chiusi” incapaci di ‘sentire’ ed esprimere i nostri stessi ideali amorevoli?
Quando questo accade, siamo all’esterno del cuore lontano dalle qualità essenziali della sorgente che dimorano nel confine vasto e misterioso dello spazio interiore presente in TUTTI noi (nessun escluso), un luogo lontano della superficie dell’essere dove scorre velocemente la vita mondana in cui ogni essere umano esprime l’amore tramite gli impulsi e paure personali governate dai concetti mentali dualistici.
Al centro, connessi nel silenzio, siamo un tutt’uno con il ‘vuoto’, una connessione impercepibile sulla superficie che riconosce solo quella che occupa lo spazio, oggetti e persone disconnessi l’uno dall’altro.
Chi conosce il ‘vuoto’ interiore, lontano dalla superficie, può connettersi con altri consapevoli del vuoto—questa è la nostra unione, la nostra fratellanza con tutto il creato, non con gli ideali spirituali che uniscono gruppi e persone in amicizia che scambiano impulsi fisici, emozionali e mentali privi di spazio che impedisce loro il distacco e il dis-identificarsi con essi.
Per diventare consapevoli del nucleo (aprire il Cuore: verso l’interno) l’esterno deve essere sperimentato, vissuto, sentito e compreso CONSAPEVOLMENTE e soprattutto vissuto privo di pregiudizi.
Se guardiamo nello specchio della vita, non è questo il riflesso che oggi giorno ci rispecchia amplificato da 7 miliardi di persone? Tutta l’umanità che vive esclusivamente all’esterno del chakra del Cuore, giudicando e guerreggiando per loro ideali personali e soggettivi, belli o brutti che siano, ogni uno credendo di essere passionalmente nel cuore e nel giusto!
I chakra poi, sono governati dal respiro energetico dei loro corpi sottili corrispettivi, che nel caso del quarto livello del cuore o “corpo mentale” esso segue il seguente respiro:
Ispirazione = forma di pensieri personali e collettivi – ideali e amore condizionato
Espirazione = unificazione/spazio/vuoto – amore impersonale e incondizionato
Oramai, le reti d’informazioni sono canali che bombardano il pubblico con un continuo flusso di propaganda caotica e carica di paura. La giornata è segnata da un accesso di attività mentale favorendo stress, spesso percepita come tensioni fisiche croniche; poiché molte persone vivono e amano ancora solamente dall’esterno del chakra del Cuore attraverso i filtri della paura, della rabbia e del giudizio senza entrare mai consapevolmente nel suo opposto, verso il vuoto, dall’esterno all’interno, dalla dualità all’unità.
L’umanità è ancora lontana dal salto evolutivo? Può essere, ma il punto è, dove siamo noi?
Per accedere al nucleo del cuore bisogna essere consapevoli delle chakra inferiori. Radicare il corpo fisico a terra nel primo chakra, bilanciare, nel secondo chakra, i bisogni di soddisfare e compiacere gli altri o vice versa, e riconoscere che il potere personale più difficile da comprendere e vivere è nell’anteriore della terzo chakra, ossia, l’arresa e il ‘lasciare che sia’ senza implodere, lottare o sottomettersi al potere altrui, una qualità necessaria per risvegliare il Cuore impavido.
Ora, spogliati della necessità di giustificare, proiettare o reprimere il lato oscuro di noi stessi, finalmente attraversiamo il ponte del cuore con la nostra ombra mano nella mano.
Chi è disposto ad affrontare il proprio inferno (profonde paure e insicurezze), può rispecchiarsi nell’immagine che riflette, in altre parole – l’ombra diventa una specie di catalizzatore per una trasmutazione che ci permette di recuperare e trasformare qualunque aspetto intenzionalmente nascosto, represso, odiato o sconosciuto in noi.
Ed è un bene se lo facciamo consapevolmente, perché senza l’ombra, il viaggio verso l’epicentro del Cuore non si compie, poiché il nucleo del Cuore non è in grado di accoglierci a metà, come trasformatore e unificatore, il suo ruolo è di unire le separazioni sciogliendo e forgiando, senza pregiudizi o condizioni, quello che è duale in uno.
Perciò è ora di affrontare le nostre paure di non essere sempre: perfetti, giusti, sempre onesti, coerenti con quello che diciamo e facciamo, gentili con gli altri e con noi stessi, che abbiamo spesso pensieri intolleranti e arroganti, che siamo vittime di noi stessi e che a volta ci fa comodo guazzare nell’auto-commiserazione.
Insomma, ogniuno ha le proprie strategie per placcare i propri demoni e quello che fa troppo male, tuttavia, ciò che ci fa male deve essere “lasciato”, come in qualsiasi altra relazione disfunzionale, però all’ego piace le distrazioni, deve essere il migliore in bene o in male, ama andare in reazione, prendere parti, essere confuso, fare confronti, avere opinioni, perché ha bisogna di un titolo, un ruolo per identificarsi.
Se si rimanesse ”presenti” solo con quello che effettivamente è manifesto nella nostra realtà ORA, o meglio—con quello che si trova davanti agli occhi, minuto per minuto, rispondendo SOLO a quello che la vita ci offre ADESSO, l’ego sarebbe talmente inattivo che morirebbe di noia!
Se siamo in ansia per l’energia del cuore in arrivo, se i dolori fisici non si rallentano, ma persistono, perfino aumentano, perché ormai, la coscienza è, perennemente concentrato nel corpo con i suoi fastidiosi dolori fisici e pesantezza cronica, magari ci stiamo chiedendo: ma cosa devo capire ancora?
Proviamo a comprendere usando il linguaggio del cuore che ci insegna una della più grande verità paradossali della spiritualità. Per diventare leggeri come delle piume, e volare in altro, prima bisogna radicarsi a terra nella densità della materia, pesanti e possenti come un albero secolare; è per molti di noi, desiderosi di volare, questo è un processo doloroso.
Caroline Mary Moore
Fonte : http://www.dalleclissedellesserealmisterodelvuoto.com/2018/06/03/protagonisti-sul-palco-della-vita-affiancati-un-partner-alchimista-cuore/?